Social Art, quando gli oggetti diventano valori

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Le cooperative sociali del vicentino hanno un marchio registrato che contraddistinguerà le loro creazioni: si chiama Social Art e consentirà di far conoscere maggiormente all’esterno la qualità artistica e i valori etici delle produzioni dei loro laboratori e atelier arte-terapici.

La collaborazione che da anni vede insieme cooperative sociali e Abilmente (Fiera di Vicenza) ha permesso infatti di arrivare al deposito di un marchio specifico, che potrà dare slancio alle vendite dei laboratori, dando così maggiore autonomia all’azione educativa e riabilitativa delle strutture.

Frutto della scelta del Consorzio Prisma di valorizzare le potenzialità artistiche delle persone disabili, con disagio psichico o comunque svantaggiate, Social Art vuol essere un salto di qualità nel rapporto con il pubblico che si avvicina a questo mondo. Una sfida ora più che mai necessaria  perché i fondi pubblici destinati a questo settore sono destinati a ridursi.

Le 60 cooperative sociali che costituiscono il Prisma offrono sia diversificati servizi socio-sanitari ed educativi che occasioni di inserimento lavorativo a persone svantaggiate e fra le attività previste vi sono, appunto, quelle di produzione di oggetti artistici utilizzando una varietà di materiali che va dal legno alla ceramica, dalla lana e la carta alla stoffa.

 Gli operatori per creare opere ancora più di qualità si sono dedicati all’apprendimento di  tecniche artistiche nuove, da insegnare alle persone che seguono, quale terapia riabilitativa.

 Attualmente sono sette i laboratori certificati “Social art”:

  • Il Nuovo Ponte di Vicenza
  • L’Eco Papa Giovanni XXIII di Carmignano di Brenta
  • La Goccia di Marostica
  • Piano Infinito di Alte di Montecchio Maggiore
  • Moby Dick di Arzignano
  • Verlata e Verlata Lavoro di Villaverla

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